Corea del Nord-Usa, quasi un doppio bluff


I telegiornali ci avevano scommesso, giorni e giorni di minacce da una parte e dall’altra, flotte in movimento per arrivare nelle acque coreane. Ma non è successo niente. Anzi questo test nord-coreano nella tarda domenica, ora locale, è stato un flop. Trump giocava a golf e al personale della Casa Bianca è stato dato un giorno di riposo da trascorrere con i propri familiari. Ma che razza di crisi è?

All’inizio tutti scommettevano che Kim Jong-Un avrebbe effettuato un test nucleare per festeggiare i 105 anni dalla fondazione della dinastia di cui è ultimo erede. Un test non si improvvisa e peraltro tra satelliti e stazioni sismiche in tutto il globo era evidente che avremmo saputo ogni particolare. Dai rilievi sismici è possibile risalire alla potenza e da qui anche ad altri dati, incrociandoli con le riprese da satellite i tecnici avrebbero avuto tutto il materiale necessario per stilare un profilo del test. Si perché in passato è accaduto che il paese di turno ha truccato le carte (lo ha fatto anche la Corea del Nord). Per i consiglieri di Kim Jong-Un forse era una mossa azzardata, in specie perché una flotta americana era a un tiro di missile. Siccome è sembrata a tutti una mossa spericolata, molti analisti prevedevano che il dittatore di Pjongyang avrebbe optato per qualcosa di più simbolico, insomma il lancio di un missile intercontinentale. Ma non è successo neanche questo, anzi il tanto sbandierato test di un vettore si è rivelato un doppio flop. Doppio perché intanto non si trattava di un ICBM (ammesso che la Corea del Nord sia stato in grado di svilupparlo realmente) ma di un SLBM, ovvero di un vettore imbarcato su un sommergibile che è esploso dopo cinque secondi dal lancio. L’agenzia di stato nord-coreana non ha neanche diffuso la notizia in patria ed è probabile che gli abitanti del paese siano all’oscuro di una mossa pensata apposta per le cancellerie occidentali e i loro alleati del Sud-Est asiatico (infatti l’annuncio ufficiale viene dalla Corea del Sud). A scacchi si direbbe Pjongyang si è giocato una “patta”, meglio star calmi e rimandare prove più impegnative e rischiose. Ovviamente le dichiarazioni bellicistiche sono continuate nonostante tutto, con grande gaudio dei telegiornali, ma sono uscite dai titoli di prima serata scalzate da notizie più importanti. Ovviamente è bene non tirare conclusioni affrettate, ma in questo caso sembra scontato che il regime nord-coreano abbia deciso di non scherzare troppo con il fuoco. Anche il trumpismo guerrafondaio ha preferito godersi un giorno di festa e di pensare ad altro. Andrà così sin quando le acque non si calmeranno, poi riinizierà la solita solfa con ultimatum da una parte e dall’altra. Forse aveva ragione Obama a lasciare che Kim Jong-Un si dedicasse a galvanizzare i suoi minacciando guerre mondiali che poi non arrivano mai. Perché non conviene a nessuno, da una parte e dall’altra. Quindi il doppio bluff è a modo suo una buona notizia.

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