Iran-Usa: una trattativa con molti retroscena

Rouhani-2-AFP Domani si apre a Ginevra un tavolo negoziale che durerà due giorni tra l’Iran e il cosiddetto gruppo 5+1 (composto dai cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza più la Germania). Sull’esito di questa trattativa, innescata da una telefonata fra Barak Obama e Hassan Rouhani, ci sono valutazioni molto difformi, molta pretattica e forse speranze infondate. La trattativa sarà delicatissima e considerando il fatto che le posizioni sono molto distanti si potrà arrivare a un vero risultato solo se una delle due parti in causa rinuncerà a qualcosa di sostanziale. Nel 2012 la delegazione iraniana e quella dei 5+1 si è incontrata quattro volte in otto mesi senza mai raggiungere un accordo minimo che potesse consentire di continuare a discutere. Nel frattempo l’Iran ha eletto un nuovo presidente, ma è difficile che Rouhani abbia il potere di ribaltare la posizione che Teheran ha tenuto sinora sul nucleare. L’argomento è difficile e gli aspetti tecnici sono straordinariamente complessi, ma è proprio su questi ultimi che si giocherà la vera partita. Per cui è utile spiegare qual è la posta in gioco per Teheran e per le cancellerie occidentali. Continua a leggere